Stay Ciociaria | Ex Cartiere Boimond (Macchina Continua)
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Ex Cartiere Boimond (Macchina Continua)



Ex Cartiere Boimond (Macchina Continua)

Lo stabilimento destinato a diventare la cartiera faceva parte del patrimonio Rossinger poi acquisito dall’industriale Emilio Boimond, primo della sua famiglia a nascere in Italia. Da giovane Emilio Boimond si era interessato ai problemi dell’agricoltura e dell’industria locali rilevando che la nascente industria cartaria locale necessitava soprattutto di materie prime. Così nel 1892 impiantò la sua prima fabbrica di pasta di legno in località Valcatoio. Grazie all’impego di moderni macchinari la produzione divenne da subito molto importante e l’industriale di origini francesi potè aprire altri due stabilimenti: uno a Sant’Elia Fiume Rapido e l’altro in località San Domenico, quest’ultimo fu dotato di un centrale idroelettrica nel 1914. Nel 1922 Emilio Boimond completava l’acquisizione del patrimonio Rossinger tra cui lo stabilimento nel quale impiantò la sua cartiera. Per l’approvvigionamento energetico fu realizzata, nel 1925, una centrale idroelettrica su progetto dell’ingegnere Vittorio Reibaudi. Continui ed importanti ammodernamenti agli impianti e alla struttura vennero apportanti negli anni successivi. Nel 1929 venne abbattuta una parte dell’edificio ottocentesco e costruiti nuovi capannoni. I nuovi livelli di produzione esigevano energia così che lo stabilimento del Valcatoio, il Pistolegno, venne trasformato in centrale idroelettrica e nel 1930 si completò anche l’istallazione di una centrale termica, mentre una seconda macchina continua entrava in funzione. Grazie a questi continui ammodernamenti, frutto di quanto osservato da Emilio Boimond nei suoi frequenti viaggi in Europa, la produzione potè crescere in quantità e specializzarsi nella produzione di diversi tipi di carta. I locali della fabbrica presentavano ampie vetrate ed erano costruiti secondo moderne logiche antisismiche. Nel 1934 la cartiera Boimond veniva elencata tra le prime trenta d’Italia e tra le specialiste in carta e cartone, busta da lettera, cartoline postali, carte colorate, manomacchina, mezzofine, carta per musica, quaderni, registri. Tra il 1972 e il 1975, l’azienda investiva 780 milioni di lire per potenziare ancora la produzione di pasta di legno e della carta, ma nel 1976, a causa della scarsità di materie prime, fu costretta a chiudere.

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